
Il compito del Comitato, secondo Piero Gnudi, è dunque quello di ”far conoscere il codice mondiale di etica del Turismo a tutti coloro che operano nel settore e di aggiornarlo, implementarlo, diffonderlo” perché ”con l’enorme aumento del turismo, in assenza di saldi principi etici, rischiamo di sradicare alcune culture”. Il Comitato, si legge in un comunicato del Ministero, “ha il compito di promuovere l’attuazione pratica dei principi contenuti nel codice mondiale di etica del turismo”. In discussione i temi dell’accessibilità, della tutela dei minori, dei lavoratori e del patrimonio naturale ed artistico nell’ambito delle attività turistiche. Il codice mondiale di etica del turismo è stato approvato all’unanimità dall’Assemblea Generale dell’Organizzazione Mondiale del Turismo a Santiago del Cile nel 1999 ed ufficialmente adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2001. Il ministro Gnudi ha anche sottolineato come “il turismo si conferma tra le leve principali di crescita economica. L’industria turistica muove oggi un miliardo di persone l’anno e si calcola che entro il 2020 i flussi di viaggiatori sfioreranno il miliardo e mezzo di persone. L’incidenza sulla generazione del reddito in tutti i Paesi sarà dunque sempre più importante. E’ dunque fondamentale – ha proseguito il Ministro – l’implementazione di un codice etico, cui la Comunità internazionale possa riferirsi per garantire lo sviluppo sostenibile del settore. Si tratta di fare buon uso delle risorse ambientali nel rispetto delle tradizioni e dei valori delle comunità ospitanti ed assicurare una prospettiva economica, tutelando rigorosamente il patrimonio culturale, storico ed artistico. Siamo orgogliosi di ospitare in Italia il Segretariato Permanente del Comitato Mondiale di Etica del Turismo – ha concluso Gnudi – e stiamo coinvolgendo il Segretario Generale dell’Unwto, Mr. Taleb Rifai, nella fase analitica del lavoro di predisposizione del Piano Strategico per il rilancio del Turismo”.
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